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Giovedì 28 Marzo 2024
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Dal primo gennaio scontrino elettronico per tutti. Sei mesi di tempo per adeguarsi

Dal primo giorno del 2020 è diventato obbligatorio per tutti i commercianti rilasciare al cliente il "documento commerciale". Niente multe fino al 30 giugno, previsto un credito di imposta fino al 50% della spesa sostenuta per acquistare un nuovo registratore telematico o per adeguare il vecchio registratore di cassa.

Catania, 03/01/2020

Dal primo giorno del 2020 è diventato obbligatorio per tutti i commercianti rilasciare al cliente il «documento commerciale». Niente multe fino al 30 giugno, previsto un credito di imposta fino al 50% della spesa sostenuta per acquistare un nuovo registratore telematico o per adeguare il vecchio registratore di cassa.

L'obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi (il cosiddetto scontrino elettronico, più correttamente chiamato documento commerciale) si è esteso a tutti coloro che svolgono un'attività commerciale al dettaglio in Italia. Si tratta della nuova certificazione dei corrispettivi che va a sostituire i vecchi scontrini fiscali e le vecchie ricevute, già partita il primo luglio scorso per gli operatori con un volume di affari superiore ai 400mila euro. Per chi non è riuscito a dotarsi in tempo utile di un nuovo registratore telematico, è prevista una «moratoria» delle sanzioni di sei mesi (fino al 30 giugno 2020). Gli esercenti che non si sono ancora dotati dei nuovi registratori telematici potranno dunque continuare ad utilizzare i vecchi registratori di cassa ed emettere lo scontrino fiscale senza incorrere in sanzioni purché i corrispettivi mensili vengano trasmessi attraverso un'apposita procedura telematica all'Agenzia delle Entrate dai propri intermediari. È molto importante, però, attivarsi il prima possibile per acquistare presso rivenditori autorizzati il registratore telematico oppure adattare, se tecnicamente possibile, il registratore di cassa già in uso.

Gli strumenti a disposizione per adempiere al nuovo obbligo

La nuova modalità di certificazione dei corrispettivi prevede l'impiego di strumenti tecnologici idonei, anzitutto, a garantire inalterabilità e sicurezza dei dati. Questi strumenti sono attualmente due: il registratore telematico e la procedura web «documento commerciale online».

Il primo è quello che meglio si adatta alle attività dei commercianti al dettaglio (bar, ristoranti, panetterie, eccetera) che fino ad oggi hanno emesso scontrini tramite registratore di cassa o ricevute fiscali con una certa ripetitività. Con questo strumento la memorizzazione dei dati dei corrispettivi e l'emissione del documento commerciale si possono effettuare anche in assenza di connessione alla rete Internet. Basterà connettere l'apparecchio alla rete nel momento di chiusura di cassa e fino a quando l'operazione di trasmissione non sia avvenuta. La procedura web gratuita dell'Agenzia delle Entrate è invece più indicata per gli artigiani e i lavoratori autonomi che, al momento di effettuare l'operazione, hanno più tempo per compilare il documento commerciale.

Quali sono i vantaggi?

Non sarà più necessario tenere il registro dei corrispettivi: la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati sostituiscono, infatti, gli obblighi di registrazione delle operazioni effettuate in ciascun giorno. Non occorrerà conservare neanche le copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti, come avveniva con le copie delle ricevute fiscali.

C'è anche, infine, la riduzione dei costi per la verifica periodica del registratore telematico rispetto a quelli sostenuti per i tradizionali registratori di cassa, poiché si passa da un controllo annuale a una biennale. Chi, invece, usava bollettari madre/figlia e utilizzerà la procedura web dell'Agenzia delle Entrate non sosterrà più il costo di acquisto del bollettario.

Il contributo dello Stato per l'acquisto dei nuovi registratori telematici

Per l'acquisto del registratore telematico, o per l'adattamento del vecchio registratore di cassa, è previsto un contributo sotto forma di credito d'imposta pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento.

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