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Giovedì 28 Marzo 2024
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Convegno Contrasto Estorsione e Usura

Lo scorso 18 giugno, presso il Salone Comunale di Riposto, si è tenuto il convegno «Contrasto estorsione e usura», organizzato dall`Associazione antiracket e antiusura «Ugo Alfino» del Sistema Confcommercio Catania assieme a Addiopizzo Catania e all`Associazione Commercianti di Riposto.

15/07/2010

Lo scorso 18 giugno, presso il Salone Comunale di Riposto, si è tenuto il convegno «Contrasto estorsione e usura», organizzato dall`Associazione antiracket e antiusura «Ugo Alfino» del Sistema Confcommercio Catania assieme a Addiopizzo Catania e all`Associazione Commercianti di Riposto.
Moderatore della serata è stato Francesco Fazio, segretario della «Ugo Alfino». Relatori l`On. Lillo Speziale e l`On. Dino Fiorenza, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Regionale Antimafia, la dott.sa Marisa Acagnino, Presidente del Tribunale Civile di Catania, e il dott. Claudio Risicato, coordinatore delle associazioni antiracket del Sistema Confcommercio Catania. Sono inoltre intervenuti: Salvo Campo (Associazione «A.SI.A.»), Daniele Sindoni (Associazione «Carlo Alberto Dalla Chiesa - Confcommercio»), Tullio Cosentino (Associazione «Ugo Alfino - Confcommercio»), Daniele Trombetta (Confcommercio Riposto), Orazio Torrisi (Associazione Circolo Gramsci), Angelo D`Anna (Associazione «Insieme&persone»). Molteplici gli argomenti trattati nel corso di una densa e partecipata serata alla presenza di autorità civili e militari, commercianti, associazioni, semplici cittadini.
Le relazioni dei parlamentari regionali hanno riguardato in particolare la Legge Regionale n. 15 del 20 novembre 2008 «Misure di contrasto alla criminalità organizzata», definita «una legge epocale» dall`On. Speziale. Ricordato, tra l`altro, che in favore degli imprenditori che denunciano richieste estorsive o richieste provenienti dalla criminalità organizzata cui sia seguita una richiesta di rinvio a giudizio, la Regione provvede, per cinque anni, al rimborso di: imposte sui redditi, contributi previdenziali, ICI oltre all`esenzione dal pagamento dell'IRAP.
Sottolineata pure la norma che prevede la Regione farsi obbligo di costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia in Sicilia. Inoltre vengono favoriti i laboratori della legalità, istituiti dalle scuole, per lo studio e l`approfondimento dei valori della legalità, dell`etica pubblica e dell`educazione civica.
Altro argomento è stato il «Regolamento Comunale per il sostegno alle imprese che hanno sporto denuncia nei confronti di atti di estorsione e/o usura», approvato dal Consiglio Comunale di Riposto lo scorso mese di dicembre, che prevede contributi per gli imprenditori che, subiti danni riconducibili a estorsione o a usura, hanno denunciato. Questo forma di Regolamento è stato adottato per la prima volta nel 2008 dal Comune di Vittoria, seguito poi da Gela, Belpasso, Nicolosi, Riposto e Giarre. Il rappresentante di Addiopizzo, Simone Luca
, ha presentato il progetto di consumo critico di Addiopizzo Catania: 4225 consumatori, contattati uno per uno, hanno manifestato di preferire i negozi che non pagano il pizzo e i primi 50 commercianti hanno a loro volta dichiarato pubblicamente di aderire al progetto. L`iniziativa percorre lo stesso significativo modello che tanto successo ha avuto a Palermo. Altri argomenti trattati sono stati, oltre il pizzo e l`usura, l`antiracket nella città ionica, la proposta dell`ora di antimafia nelle scuole dell`associazione Culturale Gruppo Santo Calì, le difficoltà di accedere al credito da parte delle imprese, la parte civile nei processi di estorsione e usura, l`impegno della Confcommercio nell`antiracket, la proposta di legge sulle intercettazioni, il rapporto tra mafia e impresa, gli intrecci tra mafia e politica. Particolarmente apprezzato l`intervento della dott. ssa Marisa Acagnino: «La mafia - ha affermato il magistrato - sta vivendo una fase di tale potenza che sta attenta a non compiere stragi o atti di violenza eclatanti perché non le serve, né le conviene. Oggi la mafia è all`interno del sistema, è strutturata al sistema. La mafia - ha continuato la Acagnino - ormai si è trasformata in impresa. Ha investito nel mercato legale gli enormi proventi del crimine, tra cui le estorsioni, ed è diventata concorrente delle imprese che taglieggia». Il magistrato ha ricordato le difficoltà cui va incontro lo Stato con le confische dei beni mafiosi, spesso gravati da ipoteche delle banche. Queste vanno con i piedi di piombo quando ad esse si rivolgono gli imprenditori per l`accesso al credito, ma quando devono finanziare i mafiosi lo fanno a piene mani. «I boss della mafia hanno liquidità smisurata, - ha spiegato il magistrato - ma chiedono denaro alle banche che istruiscono ipoteca sui loro beni. Quando succede che lo Stato li confisca, le banche reclamano l`ipoteca e il denaro resta ai mafiosi.» La Acagino, in chiusura del suo intervento, ha ricordato la vicenda del mercato ortofrutticolo di Fondi: i servizi di quel mercato sono in mano alle cosche; gli operatori del mercato sono costretti a sottostare a quei servizi (ad es. i trasporti) al prezzo e alle condizioni imposti dalla mafia. Possibilmente non pagano il pizzo, ma di fatto è come se lo pagassero. Questa situazione è simile nei mercati ortofrutticoli di Catania e di Vittoria.

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